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Time-lapse dei rapporti interpersonali


Il time-lapse è una tecnica cinematografica in cui, la frequenza di cattura di ciascun fotogramma, è inferiore a quella di riproduzione; la proiezione fa sì che il tempo, nel video finale, sembri scorrere in modo estremamente veloce rispetto al normale.

Con questo metodo di cattura della scena, si velocizza il tempo che passa, istoriando una quotidianità che diversamente non noteremmo.

Ho conosciuto questa tecnica anni fa, provai a cimentarmi in video che furono molto interessanti.

Quando sono nel mio studio ed ascolto i miei pazienti, immagino in questo modo lo svolgersi delle loro relazioni amicali ed affettive.

Penso all'incontro tra le persone, più o meno consapevole: si passano accanto, in modalità time-lapse, a volte notandosi, a volte sfiorandosi e non vedendosi, a volte si crea una relazione per un tempo limitato per poi perdersi, oppure il legame rimane al di là del tempo, che scorre inesorabile.

Persone legate tra loro da fili invisibili che si intersecano, annodano, sciolgono. Uomini e donne le cui strade si allontanano, ognuno prosegue la sua vita come fossero in mondi paralleli, ma, a volte, un oggetto, un odore, un sapore, una canzone, porta il pensiero dall'uno all'altro, incontrato tanto tempo prima.

Credo che gli incontri che facciamo non siano casuali, doniamo sempre qualcosa e ci arricchiamo. Le persone che non si relazionano più, forse, sono arrivate al compimento del dono reciproco, oppure si ritroveranno anni dopo.

Ci sono amicizie strette fatte di quotidianità, come quelle strette che non necessitano di contatto continuo e basta un breve incontro per ritrovare l'intensità del passato come se il tempo non fosse mai trascorso.

Per gli amori finiti il discorso è differente perché le cause e gli effetti sono disparati, ma chi si è amato tanto rimane, sia pur parcellizzato, dentro di noi.

Quello che siamo oggi è frutto di tutti quei legami passati, di tutti quei fili trasparenti ed impalpabili che abbiamo intessuto, sia distrattamente, sia con dedizione e cura.

Alcune persone recriminano tali incontri, non pensando al fatto che nulla è banale, insensato, inutile, ma arricchente e forgiante!

Ci sono pazienti che mi dicono " Ho avuto questo amico, questo amore... Ci siamo persi e non so neanche perché!".

Un perché c'è sempre, anche se a volte non viene subito esplicitato.

Sono legami interrotti senza spiegazione, il senso potrebbe arrivare anni dopo, il nodo si scioglierà, qualcosa farà comprendere cosa sia accaduto!

Questi pazienti vivono questi legami strappati con estremo dolore, la ferita del non senso. Talvolta arrivano ad idealizzare il rapporto con l'altro, dandogli un importanza che non ha. Altre volte, invece, il legame profondo c'era e c'è, ma l'altra persona non è riuscita e non riesce a concederselo, a viverlo, preferendo chiuderlo piuttosto che rischiare l'apertura all'altro.

Il rischio è la non Vita, sospesi, in attesa di qualcosa che non arriverà mai, di un incontro che non avrà luogo, di una chiamata inevasa, di un messaggio che non apparirà mai sul display del telefono.

Meravigliosa, tenera umanità che pensa che ciò che ha perduto sarebbe stato un incontro autentico, ma solo perché fantasticato.

Non pensa, invece, che, forse, se fosse proseguito, sarebbe stato doloroso e catastrofico.

Se non si rimane sospesi, ma si prosegue il cammino di vita di un tempo ordinario e non con time-lapse, gli interrogativi irrisolti si scioglieranno ed ogni cosa, a tempo debito, diventerà coerente, logica, sensata, chiara...

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