Si impara giocando, stando insieme, collaborando in una attività comune che sia inclusiva, sociale! Si impara a saper fare, a sapere, ma fondamentalmente a saper essere!
Si cresce sbagliando, anche quando gli errori non piacciono ma sono utilissimi perché danno senso all’esperienza che si fa, consentono di riflettere, di modificare, correggere le informazioni che si hanno portando a raggiungere gli obiettivi prefissati!
I giochi hanno caratteristiche specifiche così sintetizzabili:
• Hanno regole: agevolano il pensiero strategico
• Obiettivi: le finalità da raggiungere
• Il feedback: aiuta a raggiungere gli obiettivi e motiva a continuare
• La voglia di partecipare: consente ai giocatori di entrare ed uscire dal gioco.
Il nostro cervello impara in molti modi come l’imitazione, la ripetizione, l’assunzione di ruoli diversi, la sconfitta, la vittoria. Quando si gioca, ci si diverte ma in alcuni momenti si prova fatica; la motivazione consente di non abbandonare l’attività trovando nuove strategie, soluzioni, fino al game over. Nei momenti ludici si potenziano e consolidano apprendimenti relazionali, procedurali e di problem solving.
A scuola i docenti possono sfruttare al meglio il gioco come opportunità di crescita personale e relazionale, senza svalutarla. L’insegnante diventa un facilitatore, un arbitro imparziale, uno stratega, un motivatore.
Sin dai primi anni di scuola si possono utilizzare giochi didattici che si trovano facilmente in rete ed app accattivanti come Quizlet, Kahoot, Bullet, CollaNote e tante altre.
Come utilizzare la tecnologia a scuola?
Con conoscenza, consapevolezza e buon senso anche per la gestione dei tempi di fruizione!
Auspichiamo che la tecnologia soppianti l’utilizzo di libri, quaderni ed astucci?
Assolutamente no!
Importante che analogico e digitale vivano insieme e che si possa, sempre di più, imparare giocando!
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