Si cerca di scappare dal dolore, specialmente in un momento come questo, nel quale passiamo da uno all’altro senza, apparente, sosta.
Il dolore termina quando siamo consapevoli di poterlo affrontare.
È la cartina tornasole di ciò che siamo e ci sprona a migliorarci, spingendo sulle doti nascoste.
Attraverso la sofferenza della Vita scopriamo la nostra tenacia, determinazione, forza; oppure incostanza, volubilità, debolezza.
L’amore è il motore straordinario della nostra essenza.
Se riusciamo a non porre ostacoli tra la mente ed il cuore, allora possiamo scoprire il vero, intenso, amore.
Le ferite sono ciò che scalfiscono la bellezza della nostra anima.
Vanno curate perché rimanga una cicatrice non sanguinante.
Quando si accoglie il dolore si giunge alla accettazione, che è serenità.
Se ci aggrappiamo ad un pensiero, ad un persona, rischiamo di perdere tutto.
Se non ci incateniamo a pensieri o persone, non abbiamo nulla da perdere.
Anche i dolori più grandi passeranno.
Anche quando la nostra anima grida, anche se si rimane senza fiato, finirà!
Nulla dura per sempre, neanche il dolore!
Camminando dentro la sofferenza, oltre il tunnel buio, ci sarà un nuovo Io!
Quando la sofferenza scuote le fibre più profonde di noi stessi, la nostra anima diventa cassa di risonanza, l’innervazione è completamente esposta, eppure, se riusciamo a concedercela, a viverla, accentandola per ciò che è; solo allora non sarà più un ostacolo ma forza per continuare la nostra battaglia.
Troviamo la forza nella volontà e nella Fede, nella volontà di rialzarci sempre.
Cerchiamo di essere elastici come giunchi al soffio del vento senza spezzarci.
Le sconfitte ci ricordano quanto sia importante essere umili: trovando soluzioni.
Le difficoltà colpiscono la nostra delicata fragilità, starà a noi affrontarle e trasformarle in punti di forza.
Cadiamo, ci feriamo, per poi rialzarci alla Vita!
Rinasciamo dal dolore che è opportunità di cambiamento e senso.
Se non facciamo un cammino di trasformazione, avremo solo sofferto invano!
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