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Mi hai dato una gomitata? No, ti stavo salutando...


Se lo scorso anno ci avessero detto che avremmo vissuto la quarantena, il lockdown, il distanziamento sociale, avremmo detto, al nostro interlocutore, che era estremamente fantasioso e drammatico, prospettando un panorama sociale irreale.

Il Covid ha stravolto ogni labile certezza mentale, rispetto alla nostra ordinaria quotidianità.

Oggi, visualizzando il comportamento delle persone, lo rappresenterei su una linea, vedrei ad un estremo chi non usa la mascherina, non rispetta il distanziamento sociale e frequenta luoghi dove si creano assembramenti!

All'estremo opposto chi, invece, ancora oggi è chiuso in casa e riduce al minimo le occasioni per uscire.

Nella parte centrale della mia linea immaginaria, c'è tutta una parte di popolazione che ha ricominciato le attività ordinarie, anche se i tempi e le modalità si sono faticosamente diluiti ed annacquati, utilizza la mascherina, rispetta il distanziamento sociale e si chiede quanto durerà tutto questo.

Per noi italiani, salutarci con abbracci, baci, strette di mano, è sempre stata la nostra consuetudine!

Oggi si utilizzano diversi tipi di saluto, direi opinabili!

Il saluto del gomito è stato utilizzato nel 2004 durante l'epidemia di Ebola, nel 2006 durante l'influenza aviaria, nel 2009 per l'influenza suina ed oggi per la pandemia da Covid!

Questo saluto, come altri che citerò, non li gradisco affatto, non li uso!

Ma che contatto è? Si utilizzano perché di moda?

Quando qualcuno cerca di salutarmi in questi modi mi allontano, affermo che non li gradisco, sorrido e saluto con la mano.

Con la pandemia da Covid si sono cercati gesti di saluto alternativi: il saluto gomito a gomito, pugno a pugno, scarpa a scarpa.

Il saluto gomito a gomito, così tanto utilizzato, è stato sconsigliato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità perché si riduce il distanziamento sociale, ci si tocca in un punto vicino a dove ci hanno consigliato di starnutire!

Il saluto pugno a pugno, non formale, una gestualità giovanile che è poco confacente ad individui adulti.

Il saluto scarpa a scarpa alquanto bizzarro!

I gesti sociali che utilizzavamo fino a pochi mesi fa, dei quali abbiamo nostalgia, erano per noi consueti, intensi ed appagavano i sensi!

La stretta di mano è un gesto antichissimo, alcuni lo fanno risalire a circa cinquemila anni fa, si sono trovati geroglifici egizi raffiguranti accordi e patti stabiliti; altri a circa tremila anni fa dal ritrovamento di bassorilievi che testimoniano accordi tra assiri e babilonesi.

E' del periodo greco, l'usanza di darsi la mano destra, quella che solitamente impugnava un'arma, il porgerla indicava buone intenzioni.

Questo gesto di saluto, usato sia in contesti formali che informali, è stato mantenuto nel tempo con significati differenti ed è giunto sino a noi!

Sin da piccoli, ci è stato insegnato, fa parte della nostra educazione, lo usiamo sempre, sia quando facciamo una nuova conoscenza, sia quando incontriamo conoscenti ed amici.

In questi mesi, pur di avere contatto sociale, ci siamo inventati di tutto, per superare la sensazione di irrealtà, per trovare modalità di incontro alterative, perché il distanziamento, che rimane necessario, ci pesa!

Se ci avessero detto, mesi fa, che a luglio saremmo riusciti a tornare sulle spiagge, mascherati, distanziati, ma avremmo affondato, con sollievo, i piedi nella sabbia, avremmo vissuto la cattività con fatica minore.

Nessuno ci può dire che cosa accadrà nei prossimi mesi!

Io sono convinta che, prima o poi, torneremo, con piacere, a salutarci stringendoci la mano, abbracciandoci e baciandoci.

Non vedo l'ora che accada tutto questo...



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