I nostri ragazzi si incontrano nel gruppo di amici, all’ Università, sui social.
Sono molto selettivi e cauti sia nell’approccio che nel dichiararsi. Vivono l’amore seriamente a dispetto di quel che credono gli adulti che li vedono riservati e ritirati nella loro bolla di esperienze.
Quando tra adulti e ragazzi c’è dialogo i grandi consigliano di divertirsi e rimandare l’impegno e la dedizione a decadi successive.
Ma l’intensità del sentire non ha i tempi della ragione!
Quando gli adulti di oggi erano i giovani di ieri hanno vissuto il loro amore credendoci come ci credono i ragazzi di oggi.
I commenti di persone con trent’anni di esperienza non servono, ognuno vuole percorrere la sua strada a modo suo.
Ascolto molti giovani in terapia: sono seri, convinti, fedeli e speranzosi del rapporto che vivono.
Differiscono da come eravamo noi nell’approccio all’altro. Sono diversi i luoghi di incontro e non si sbilanciano se non sono più che sicuri che il dichiararsi non li porterà a rimanere delusi o rifiutati.
Quando poi diventano coppia vivono intensamente lo stare insieme, a volte isolandosi dagli amici.
Escono velocemente dal nido familiare, hanno voglia di andare a vivere insieme. Noi diremmo che bruciano le tappe, ma i nostri occhi non sono i loro, vorremmo che facessero più esperienze, come se l’amore necessitasse di molti incontri per essere tale!
Ma la vita è la loro, come noi l’abbiamo vissuta e la viviamo a modo nostro, così anche loro necessitano di viverla a modo loro.
Diamogli fiducia perché il sentire è intenso e reale!
Non hanno bisogno di pillole di saggezza, scopriranno la loro saggezza!
Cerchiamo di seguirli da lontano senza intralciare il loro cammino, senza paletti giudicanti e senza biasimo. Hanno bisogno di sentirci alleati sempre!
Il nostro modo di amare non è il loro ma questo non vuole dire che il loro non sia autentico!
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