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Incipit del rapporto di coppia…oggi ed ieri


Sono sempre affascinata dal cambiamento incessante degli “usi e costumi” nella nostra società. Si trasformano le modalità di dialogo, la semantica, gli strumenti che utilizziamo per rimanere in contatto con gli altri.  I racconti dei ragazzi mi entusiasmano e mi insegnano moltissimo.

Oggi, raccontano che, il primo approccio, si ha a scuola fino all’università, oppure tramite contatti di amici sui social o con app di incontri. Non più tardi di 30 anni fa ci conoscevamo a scuola, in parrocchia, in sala giochi, al campetto, al muretto, alle feste ballate in casa di amici. Oggi si mandano vocali, video note, brevi frasi su whatsapp. Noi ci scrivevamo lettere, ci telefonavamo, se in casa non avevamo privacy prendevamo i gettoni ed andavamo a telefonare nelle cabine sparse per la città. Oggi se chiedi ad un alunno della primaria, se sa cosa siano le cabine del telefono, risponde affermativamente, solo se è andato, in viaggio, con la famiglia in città che ancora le hanno.

Quali sono i passaggi della nascita di una relazione oggi?

-ci sentiamo: fino a che il rapporto non diventa esclusivo

-ci stiamo frequentando: il rapporto è esclusivo

-stiamo insieme: si è formata la coppia

Ieri:

- l’altro ti accompagnava a casa.

  • C’era un periodo lungo di dialogo di persona, telefonate, lettere.

  • Qualcuno dichiarava il suo amore o lo esprimeva con un bacio. Non c’erano  i cellulari, non si postavano selfie, non ci si mandava vocali.

Quello che non è cambiato è che prima di approcciare ci si muove e ci si muoveva solo quando si e’ e si era certi che l’interesse sia e fosse reciproco. Quello che e’ ed era intollerabile e’ sentirsi rifiutati, non compresi nell’interesse o pressanti nella ricerca dell’altro. Non tutti gli incontri e le frequentazioni diventano amore. Quando si ama lo si fa con l’anima che costruisce la storia dei ricordi. Non ci si ama allo stesso modo, non c’è legame ed emozione senza il timore di perdersi. È proprio amando che viviamo, dando valore al nostro cammino esistenziale. Gli incontri che facciamo non sono casuali, se non siamo distratti ci sollecitano alla riflessione, nella condivisione, anche dialogica si donano parti di se’. Per poter dare piccoli tasselli di puzzle di se’ bisogna essere in una condizione di equilibrio, diversamente ci si impoverisce, fino a sbriciolarsi. L’entusiasmo iniziale, a volte istintivo, dovrebbe lasciare lo spazio alla saggia cautela.

Ma perché proprio quella persona?

C’è chi viene catturato da quella fisicità, c’è chi ha bisogno di pensare che l’altro abbia le caratteristiche personologiche che ci piacciono, altre volte siamo catturati dalla capacità di riflettere sulla vita, dalla sua compassione, capacità di avere cura, dall’essere  presenza. C’è chi non rischia il rapporto per il timore della fine. Peccato! Vale sempre la pena investire in quello in cui crediamo e se la relazione finisse saremo arricchiti per questo incontro, avremo scoperto qualcosa su noi, l’altro, la vita!

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