Al tempo della post-modernità Tecnoliquida dove tutto è velocissimo, inconsistente, impalpabile, gassoso; si sovrappone un tempo surreale, mai vissuto prima, di pandemia da Covid.
Dopo il lockdown, di qualche mese fa, che ha stravolto tutte le nostre labili, inconsistenti certezze, viviamo una estate atipica.
Qualcuno si può permettere le vacanze, qualcuno lavora forsennatamente per cercare di recuperare ciò che si è perso in precedenza, altri attendono di rimettere gli abiti lavorativi, altri ancora sono sospesi nell’ attesa di quello che sarà, sono impantanati in acque melmose!
Un’estate ... cremosa, di ritmi, di relazioni nuove e diverse da tutto quello a cui eravamo abituati. Ci lamentavamo della esasperata velocità, della fugacità dei contatti, ma eravamo immersi in questo liquido vischioso, dal quale faticavamo ad uscire. La pandemia ha fermato il time-lapse della nostra vita precedente, è stato uno spartiacque tra la vita prima e dopo il Covid.
C’e’ chi mi racconta che, durante il lockdow, ha intessuto lunghi dialoghi e nuove conoscenze virtuale, non potendosi incontrare. Non sempre è stato un intreccio autentico, generoso, aperto all’altro, a volte si sono create voragini di incomprensioni, voglia di raccontarsi ma non di ascoltare l'altro; di frasi scritte, mal interpretate, nonostante gli emoji, di video-telefonate poco appaganti.
Ora che tutto si muove nuovamente, appare mutato, i nuovi incontri, che prima erano cangianti, veloci, intercambiabili, tascabili, liquidi, fino a diventare gassosi, oggi sono cremosi, meno Smart, meno allegri, cauti, incerti.
La paura di una ripresa del Covid, fa vivere le persone in attesa degli eventi, come squali che nuotano in tondo, in lento movimento, ma in attesa di quello che sarà!
Le persone raccontano di incontrarsi sui social, ma sono restie quando si arriva al momento in cui potrebbe avvenire l'incontro, oggi, vedersi dopo pochi istanti, iniziare e finire un dialogo passando subito al successivo, non è possibile.
In questa estate cremosa non si affrontano i nuovi incontri con la liquida libertà di qualche mese fa, ma con la pastosa cautela del timore del contagio.
Siamo delfini, balene, tonni, squali che nuotano a vista, con occhio vigile alla terra ferma, attendendo che arrivi una nuova onda anomala che ci faccia nuovamente spiaggiare.
Anche chi pensa che sia tutto finito, che si sia tornati alla consueta realtà, in fondo in fondo, ha perso quella spensierata, erronea sensazione di onnipotenza che aveva prima. Quanto durerà tutto questo? Non si sa!
Relazioni liquide, cremose, solide?
Non lo possiamo sapere, possiamo immaginare ogni sorta di scenario, dall'infausto al più roseo, non ci resta che viverlo, procedendo la nebbia si diraderà e tutto sarà palese e nitido...
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