Digito ergo sum…
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Digito ergo sum…


Digito ergo sum! Ma è proprio così? Siamo passati dal cogito ergo sum al digito ergo sum perché non si riflette affatto su ciò che si comunica, al come lo si fa. Pare che l’intento sia solo quello di apparire e ricevere approvazione. Tutti argomentano su tutto anche quando non se ne ha la competenza. Tutti scrivono sui social senza riflettere ne’ contestualizzare ciò che affermano, dicono il loro parere, scordando di sottolineare che postano affermazioni soggettive. Quello che condividiamo in rete non è rivolto al singolo ma ad un pubblico dalle dimensioni incontrollate. Non “siamo” perché stiamo digitando. “Siamo” perché pensiamo, ragioniamo, quindi poi digitiamo e postiamo. Le parole hanno un potere straordinario! Per essere cittadini digitali connessi seriamente e serenamente dovremmo essere consapevoli del peso delle parole che sono piume come anche pietre.

Ci vorrebbe una “educazione linguistica digitale” fondata sul rispetto degli altri. Dovremmo essere consapevoli dell’effetto che le parole hanno sull’anima.

Per essere cittadini digitali felici di essere connessi dovremmo essere capaci, non di schiaffeggiare, ma di carezzare con le parole!

In questo momento così duro per l’umanità tutta, un po’ di calore, attenzione e cura verso l’altro porterebbe grandi benefici a tutti! Attiviamo il cuore e la mente quando digitiamo, solo così …“siamo”!

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