Come criceti sulla ruota…

Per molti le vacanze sono terminate, si torna alla consueta normalità. Ma come si è vissuta, come è cambiata rispetto al passato di pre-pandemia?

Molti mi raccontano di avere avuto bisogno di stravolgere le modalità consuete, di vivere la vacanza al di fuori degli schemi soliti, oltre le abitudini e con una nuova libertà rispetto a come trascorrere il tempo e le attività svolte. Questo cambiamento può essere legato al senso di costrizione vissuto in questi ultimi anni. Una meravigliosa nuova consapevolezza nel vivere il “dovere” come il “piacere” dei tempi, spazi e luoghi personali ed interpersonali.

Quindi come vivere il ritorno alla quotidianità? Nel disfare la valigia dei ricordi, cosa c’è di positivo ed energizzante che si può portare nella vita di tutti i giorni?

C’è chi è in grado di portare le belle esperienze, le sensazioni appaganti nell’affrontare il nuovo capitolo lavorativo, con nuovi occhi, un nuovo approccio costruttivo. C’è chi, invece,  lascia sul fondo della valigia ogni positività per entrare in una bolla di scontentezza.

Questo scenario è tangibile, lo vedo intorno, nei volti, nei movimenti delle persone, ascoltando il loro eloquio affrettato. Mi fermo, guardo, osservo, vedo. Scorgo persone trafelate, irose, di corsa, pensano, sentono ed agiscono con foga, come tanti criceti sulla ruota che corrono corrono e rimangono sempre fermi. Pensano che quella sia l’unica modalità possibile per affrontare la realtà odierna ma più si velocizzano meno percepiscono, meno assaporano, meno vivono. Mettono in atto automatismi che successivamente non ricordano, perdono precisione, attenzione a se stessi ed alla vita. Non si accorgono che la calma del cuore li porterebbe a gustare ogni attimo di vita, sarebbero più efficaci sul lavoro e più soddisfatti nei rapporti interpersonali.

Scendere dalla ruota è fattibile? Sì ed è estremamente appagante! Perché non scendere?