Avventurandomi nel Metaverso…
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Avventurandomi nel Metaverso…

Sono una cinquantenne, amo studiare sui libri, mi piace la consistenza del tomo, il profumo della carta, sottolineare, commentare a margine, rileggere negli anni successivi. Se devo correggere degli errori di un testo scritto li vedo meno bene se sono su un foglio del computer. Sono un dinosauro della tecnologia ma nonostante questo ne sono affascinata, sono curiosa, mi piace capire e scoprire questo mondo, l’effetto che abbia sulla nostra mente, sulla nostra percezione, sul nostro corpo. Mi appassiona leggere e studiare articoli sulla IA, sugli umanoidi, su come tutti questi cambiamenti costanti impattano ed impatteranno sulla nostra vita. Così grazie all’ingegnere informatico Marco Palermo ho fatto la mia prima esperienza virtuale immersiva. Marco mi ha fatto procedere per gradi: ho preso in mano oggetti, ho ballato con un robot, colpito figure geometriche. In ogni ambiente, prima di agire, osservavo tutto quello che avevo accanto, davanti e sopra di me. Pareva di essere in un moderno parco giochi. La discesa dalle “montagne russe” è stata particolare! Marco mi avvertiva delle eventuali sensazioni e su ciò che sarebbe successo. Ho avuto la sensazione di perdere l’equilibrio, pur sapendo, dentro di me che ero a studio in una dimensione protetta. Quando ho pensato che se lo avessi vissuto nella realtà sarei stata seduta e legata, mi sono accomodata sulla sedia e gustata l’ultimo tratto del percorso, anche se era il più lineare, ho osservato il panorama intorno a me!

Poi Marco mi ha condotto nel Metaverso e la mia gioia è stata estrema! Ero desiderosa di capire come fosse. Mi sono trovata in un ambiente da cartoon, in un prato collinare, con alberi dalla chioma tondeggiante, colori nitidi, accesi; un fuoco ardeva in lontananza, alla mia destra una baita, bellissimo! Sopra di me, in cielo, credo ci fosse la terra, o almeno l’ho decifrata in questo modo, a sinistra primeggiava la colomba della pace. E finalmente eccoli davanti a me gli Avatar provvisti di testa, tronco e mani!Appena entrata me ne sono trovata una davanti che mi guardava, statica, un po' inquietante, io la guardavo ma ancora non avevo capito che dovessi fare!

Il secondo mi si è palesato davanti ed ho deciso di provare ad interagire, non capivo bene che dicesse, forse mi aspettavo che dalla nuvoletta di dialogo apparissero parole, invece voleva solo dire che mi stava parlando e lo potevo ascoltare per poi rispondere. Gli ho teso la mano istintivamente, come facevo fino a due anni fa nel mondo reale con le persone nuove che conoscevo!

Dopo questo bell’incontro ho deciso di muovermi, quindi l’ho salutato e mi sono diretta verso il gruppetto che era radunato intorno al fuoco, una cantava, per non disturbarli ho solo alzato la mano in segno di saluto e sono stata accolta da tutti; ci siamo congratulati con la cantante alla fine della esibizione, ho salutato e me ne sono andata. Mi sono diretta verso la collina dove c’era un altro gruppo che dialogava, davanti a me un tronco, ho pensavo che ero nel virtuale e potevo passarci in mezzo, niente di tutto questo, un grande scossone mi ha pervaso il corpo. Quindi mi sono incamminata verso la baita, salendo le scale fino alla porta, era chiusa e mi è rimasta la curiosità di cosa ci potesse essere dentro l’abitazione. L’ultimo Avatar che si è parato davanti a me, all’improvviso, mi ha chiesto se fossi italiana e si è messo a cantare.

Ho fatto un passo indietro, istintivamente, era uno sconosciuto, non rispettava la distanza sociale, era troppo vicino a me, in quel momento ero così attenta a cogliere tutto quello che vedevo e sentivo da non distinguere il fatto che fossi nel Metaverso! Quando sono uscita dal virtuale ero elettrizzata per questa immersione, i colori del mio studio mi sono apparsi pallidi, sbiaditi.

Nei mesi passati ho letto articoli sull’immersivita’ nel Metaverso per gli alunni e per pazienti in terapia. Credo che sarebbero e saranno impieghi straordinari, il tempo lo confermerà o smentirà!

Posso capire quanto il Metaverso sia stimolante, divertente, entusiasmante, totalizzante per i giovani! Se lo è stato per me, per loro sarà incredibile!

Va solo conosciuto ed utilizzato con consapevolezza e per un tempo non eccessivo!E’ stupefacente pensare che ho incontrato degli Avatar di persone del mondo, cioè altre persone che, come me, proprio in quel momento indossavano un visore, dei controller per le mani ed erano proprio nel mio stesso ambiente!

Grazie Marco per questa straordinaria esperienza!

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