Il nostro mondo è tornato caotico, dopo una pausa inquietante e sinistra, vedevamo cose irreali rispetto alle nostre consuetudini, come quando gli animali occupavano l’asfalto; oggi sembriamo ignari di un passato così vicino che, in realtà, ancora non è passato perché nell’oggi abbiamo strascichi tangibili!
Quindi siamo inghiottiti da un buco nero di efficienza, ne siamo vagamente consapevoli, ma non deceleriamo, non azioniamo il freno a mano. Tutto è macro, macro immagini, pensieri, relazioni, emozioni, istantaneità, volatilità e ci lascia il fiele in bocca. La mente obnubilata dalla velocità mentre il corpo sapiente, silenzioso e saggio annota le mancanze e chiede ascolto. Allora che fare?
Liberiamoci dalla voglia incoerente di andare alla ricerca di emozioni folli, perché quelle svaniscono all’istante appena le tocchiamo come bolle di sapone che si librano nell'aria. Fermiamoci un attimo, ricerchiamo le emozioni piccole, quelle micro, quelle che hanno l’intensità delle gemme rare, quelle che sono così belle da scuotere l’anima e colmarci di estasi. Ognuno di noi ha le sue micro emozioni colme di pienezza. In terapia i pazienti mi dicono che le hanno scordate, all’inizio non sanno come cercarle, ma poi come abili certosini, le trovano e la prospettiva sulle cose si trasforma, la consapevolezza, l’attenzione ai dettagli, affiora!
Quanto diventa preziosa, intensa, luminosa la vita, il così poco diventa il tutto!!!
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