Oggi è la giornata mondiale degli Emoji: le faccine che arricchiscono da anni le nostre comunicazioni online, su whatsapp, email, sui social. Create da una società di comunicazione giapponese alla fine degli anni 90 sono immagini utilizzate per sostituire le parole e rappresentare il significato dei vocaboli. Sono state ideate perché fossero di supporto nella comunicazione online, semplificando il linguaggio e la sua comprensione. Ma la loro conoscenza ed interpretazione non è ancora universale.
Utilizzate in modo esperto dai figli, che ne conoscono il significato, un po’ meno dai genitori che spesso si affidano alla mera simpatia della grafica, ancor meno dai nonni che si improvvisano discenti dei loro nipoti e fanno del loro meglio per apparire moderni ed in linea con le innovazioni tecnologiche del momento. Oggi si comunica sempre più con la scrittura, l’utilizzo degli Emoji dovrebbe minimizzare il rischio di fraintendimenti, chiarendo le nostre intenzioni.
Se scrivessi :”Domani torno al lavoro!”, il mio interlocutore non saprebbe se io sia contenta o meno, ma se io arricchissi la frase con sorrisi, capirebbe che ne sono lieta, mentre con la faccina che piange, esprimerei che non mi fa affatto piacere. C’è chi ritiene che stia diventando un linguaggio universale: alcuni simboli comprensibili per tutti potrebbero eliminare le barriere linguistiche, culturali, geografiche. Ci sono però, delle Emoji che sono utilizzate in modo differente nei diversi paesi del mondo. Quindi forse la strada per la universalità si sta solo delineando. Di Emoji si parla molto, perché c’è chi ritiene che arricchiscano il linguaggio mentre altri che lo impoveriscano.
Arrivano in terapia persone che si lamentano delle faccine, solitamente le donne sono molto loquaci e scrivono lunghi messaggi ai quali, spesso gli uomini rispondono con una sintetica faccina, che potrebbe essere la risposta alla parte iniziale del messaggio, come alla intermedia, oppure alla finale, queste donne cercano di interpretare, non sempre in modo puntuale! Altro distinguo interessante e’ il contesto di utilizzo: sono adatte in una comunicazione informale, ma non in quella formale.
La giornata mondiale degli Emoji Si celebra dal 2014, istituita da Jeremy Burge fondatore della piattaforma sulle faccine Emojipedia.org, ne spiega il significato e come vengano utilizzate nel mondo. Che senso può avere una festa mondiale delle Emoji?
Con questa ricorrenza si vuole promuovere l’utilizzo delle faccine e lo spirito gioioso ad esse correlato. Anche gli Emoji hanno risentito degli effetti della pandemia, infatti si pensi alle faccine a tema Covid introdotte dai social: Facebook ha introdotto l’abbraccio, mentre Twitter il lavaggio delle mani.
L’epidemia ha modificato ogni settore, tanto che le nuove faccine programmate per l’autunno faranno la loro comparsa, mentre le emoji stabilite per il 2021 slitteranno al 2022.
Universali o nazionali le utilizziamo quotidianamente: Buone faccine a tutti!
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