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Social: perché si pubblicano gli esiti degli esami sul Covid?

Immagine del redattore: amoretecnoliquidoamoretecnoliquido

Sui social imperversano fotografie degli esiti di tamponi o sierologici.

Vengono divulgati se positivi per avvertire le persone con cui si è venuti in contatto, perché controllino il loro stato di salute.

Vengono pubblicati, se negativi, per tranquillizzare gli altri, per sedare le voci che si propagano, in rete, a macchia d’olio come un tam tam.

Ad ogni passaggio, le dicerie distorte, vengono arricchite di particolari erronei, aumentandone la gravità.

Chi è nell’occhio del ciclone si sente costretto a “discolparsi” sui social.

Ma quale colpa? Nessuna.

Purtroppo quando le voci, le illazioni, sono esaltate, amplificate, non basta un post rassicurante, che non sarebbe necessario, la persona si sente costretta a pubblicare l’esito degli esami come prova di ciò che afferma!

Mi sono chiesta come mai in un’epoca così moderna, siamo ancora così antichi in alcune concezioni!

La storia pregressa incide ancora oggi su di noi.

Siamo moderni, ipertecnologici, iperconnessi, eppure la nostra mente è ancora influenzata dal passato.

Chi si ammala viene visto come possibile “untore”: così erano chiamati coloro che, nella peste di Milano del 1630, furono sospettati di diffondere il contagio ungendo persone e cose. Contro gli untori si scatenò l’odio generale del popolo ed iniziarono anche persecuzioni.

Così oggi, chi si ammala, si scusa con gli altri e chi viene indicato come ammalato e non lo è, si sente costretto a dichiarare, con un post, il suo stato di benessere!

La malattia, sia fisica che mentale, è ancora vista come responsabilità personale!

Non è così!

Non sempre deriva da modalità comportamentali dissennate, che spesso sono frutto di sbadataggine o non corretta valutazione delle conseguenze.

Ma se lo stato di malattia fosse dovuto a modalità incaute, non si riesce a scrollarsi di dosso la colpa!

Colpa!

Termine così pesante che viene attribuito istantaneamente: la persona è bollata, come se avesse sul petto la lettera scarlatta!

Invece sarebbe necessaria la Cura, non il giudizio, la assistenza!

La malattia fisica incide sulle capacità emotive e cognitive, sulla forza di rispondere e reagire al malessere ed ai sintomi!

Non è necessario discolparsi sui social, aiutiamoci!!!

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