In questo anno pandemico siamo stati accomunati, per alcuni mesi, da uno stesso sentire, percepire, con una quotidianità entro quattro mura sempre uguali.
L’estate ha diversificato i vissuti, l’agire, la scansione giornaliera. Da settembre il panorama esperienziale si è ulteriormente modificato.
Per alcune professionalità si è trattato di adattarsi ad una nuova normalità: primariamente in presenza con riunioni ed incontri online.
Per altre professionalità: come chi sta in ufficio, ancora oggi, si lavora in una modalità diametralmente opposta al passato.
Qualcuno è rientrato in ufficio per qualche giorno a settimana, altri continuano a collegarsi da casa e non sanno se e quando torneranno in presenza.
I miei pazienti mi raccontando il loro vissuto.
Alcuni anelano a ritornare in presenza il prima possibile.
Altri mi dicono che si sono abituati così tanto bene a questa nuova modalità da non avere interesse a ritrovarsi con i ritmi giornalieri precedenti.
Dicono di aver più ore per la famiglia e se stessi, hanno azzerato i tempi degli spostamenti da casa al lavoro, si sono organizzati per passeggiare, per stare con i figli ed il coniuge, si chiedono come facessero, prima, a mantenere ritmi serrati ed una vita organizzata in ogni aspetto.
Più il tempo passa e più ci si abitua alle nuove condizioni.
Da un iniziale stupore, sgomento, incredulità, chi non è ancora oggi impantanato nella dimensione d’attesa, ha trovato nuove modalità di vita e ci si è adattato apprezzandone alcuni aspetti.
C’è un unico elemento allarmante e che andrà monitorato nel tempo: chi riferisce desiderio di vivere i rapporti interpersonali ma quando incontra gli altri tollera incontri brevi.
Sono persone che non vorrebbero la solitudine ma in realtà si sono adattati ad una dimensione mediata dal computer e faticano a gestire gli incontri autentici.
Non disimpariamo ad incontrarci di persona, lo spazio virtuale è un luogo di vita ma non l’unico, utilizziamo la realtà e la rete, non una o l’altra.
La multimedialità è straordinaria e ci aiuta quando siamo fisicamente distanti ma solo nell’attesa dell’incontro autentico e di persona!
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