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La calma come allenamento alla felicità

Chi studia la felicità afferma che sia caratterizzata da due elementi: quello affettivo con stati d’animo e reazioni emotive positive; quello cognitivo con pensieri di soddisfazione per la nostra esistenza.

La nostra felicità è fortemente influenzata dalle caratteristiche di personalità, da attività svolte intenzionalmente e da ciò che ci accade nella vita.

La felicità non dipende dalla ricchezza, dalla fama o il duro lavoro; è data dalla qualità delle nostre relazioni sociali ed interpersonali. Le persone con più legami sociali, con la famiglia, gli amici e la comunità, sono più felici e vivono più a lungo delle persone più isolate. Stare in relazione con gli altri ci aiuta a valorizzare ed apprezzare quello che si ha.

Questo non vuol dire sorridere sempre fintamente; ma vuol dire essere positivi, sapere che, in alcuni frangenti, si vivrà nel dolore per poi giungere alla calma ed alla accettazione. Le emozioni negative fanno parte della vita, le danno colore, sfumature di intensità, ci consentono di crescere e trasformare noi stessi e le nostre relazioni. La felicità è fatta di attimi, non caratterizza ogni momento della vita.

Come possiamo coltivarla ed accrescerla?

Con la calma e la stabilità della mente e dell’anima. Ascoltando ciò che l’stinto ci suggerisce, non agendo all’istante ma ponderando sul da farsi.

La calma della mente e dell’anima è data dalla consapevolezza che risolveremo i problemi che scioglieremo, accetteremo quello che la Vita impone, lasceremo andare il dolore tossico che ci annebbia, impantana, ingabbia e ci sottrae energie vitali. 

Caro lettore, mi dirai: “ Più facile a dirsi che a farsi!”.

Facile non è, ma necessario per vivere e non soccombere all’esistenza. Allora come si fa? Esattamente come facciamo quando iniziamo una passeggiata, un passo dopo l’altro, non sempre il nostro incedere sarà spedito e quando saremo troppo stanchi basterà rallentare un po’.

Quando inciamperemo non dovremo pensare che il nostro percorso sarà stato inutile ma che siamo giunti ad una tappa di riflessione e rielaborazione di quello che abbiamo sentito, pensato, detto, agito. Solo così arriveremo alla calma del cuore e dell’anima ed a piccoli, intensi, unici, momenti di felicità!

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