Dal 2020 le mascherine sono diventate accessori quotidiani per tutti, non solo per gli operatori sanitari che l’hanno sempre indossata. Per noi è diventata necessaria come tutela sanitaria alla salute degli altri ed alla nostra, fino a che per qualcuno, è diventata una seconda pelle. Una protezione verso l’esterno, unico contatto interpersonale quello visivo occhi negli occhi. Nessuna distrazione di zigomi, naso, bocca e denti. Una nuova intensità data dalla bellezza ed espressività dello sguardo. Alcune persone l’hanno tolta, arbitrariamente, anche quando le direttive non si erano espresse in tal senso, altri appena è stato dato il “via libera”, altri ancora da poco o pochissimo appena hanno ritenuto che le condizioni personali e generali fossero favorevoli. Ma come è stato togliere la mascherina? Per chi l’ha utilizzata poco, chi la metteva sotto il naso, sul braccio come fosse un bracciale, l’ha presto dimenticata. Chi l’ha tolta quando e’ stato indicato, ha gioito di una ritrovata libertà. Chi l’ha appena tolta, dopo tre anni, ha sensazioni antitetiche: si sente quasi spogliato, esposto, scoperto. La mascherina copriva i rossori, le imperfezioni del viso, oggi siamo come siamo, al naturale. Le persone che ci conoscono da prima del 2020 hanno gioito nel rivedere il nostro volto. Chi abbiamo conosciuto dal 2020, fa di noi una nuova conoscenza, ci osserva e guarda, integrando ogni elemento del viso cercando di capire se lo percepisca in modo armonico. Una nuova fase di vita senza mascherina e non sapendo cosa avverrà in futuro, gustiamoci l'oggi, attimo dopo attimo perché prezioso e nuovo.
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