Abbiamo già parlato, sia pur brevemente, dei fenomeni di ghosting e caspering. Il ghost sparisce improvvisamente dalla relazione e dal contatto con il partner o con chi sta frequentando. Il casper, invece, mette fine al rapporto, al legame, in modo graduale. Il benching significa letteralmente “tenere in panchina”. Il bencher si prende tempo, lascia l’altro sospeso in un limbo di incertezza. Non è la “pausa della relazione” che mi viene raccontata in terapia, anche questa fa sentire la persona in attesa ma è stata esplicitata. Invece il bencher non lo dichiara, mantiene il legame con sporadici messaggi, qualche telefonata, ogni tanto mette like sui social ma nel frattempo vive la sua vita, intesse relazioni e contatti con altre persone. Queste modalità feriscono chi le subisce non solo nei rapporti amicali ma ancora di più nei legami affettivi. Il bencher è un “elastico” si avvicina con estrema disponibilità per poi rendersi irraggiungibile ed inaccessibile a suo completo piacimento. Alterna attimi di grande intensità relazionale a momenti di indifferente e feroce rifiuto. Il suo comportamento crea confusione in chi lo subisce. Il bencher è liquido, sfuggente, gassoso, ambiguo, poco onesto e poco sincero. Chi subisce la sua incessante danza si ritrova inghiottito in una spirale di dipendenza affettiva, totalmente in balia delle mosse del bencher. Chi è messo in panchina prova senso di inadeguatezza, crollo della autostima, ansia, frustrazione, si ritrova in un tempo sospeso nel disperato tentativo di capire cosa stia accadendo, elemosinando attenzione ed amore che non c’è. Perché il bencher si comporta in questo modo? Le motivazioni sono molteplici: può non volere o non essere in grado di avere rapporti costruttivi ed autentici, puo’ non sentirsi appagato dalla relazione, può avere il timore di rimanere solo e rimane invischiato in più relazioni che lo tengano impegnato, oppure mantiene rapporti plurimi per cercare continui stimoli eccitanti ed elettrizzanti. Il benching diventa un gioco seduttivo crudele, incurante dei sentimenti e della sofferenza inferta a chi lo subisce. È il contrario dell’amore che è attenzione, cura, concretezza, gesti e pensieri generosi, spontanei, disinteressati. L’amore è progettualità comune, è un dono di vicinanza, presenza ed unicità. Una chimera? No, ancora esiste ed è il legame indissolubile per tutta la vita! Se benching sia peggiore del ghosting o del caspering valutatelo voi!!!
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