
Quando si inizia un rapporto di coppia, si ha la certezza che duri?
Se si decide di convivere o ci si dice di sì all'altare è scontato che sia per tutta la vita?
Spesso i pazienti si pongono questi interrogativi.
Vorrebbero la certezza che il rischio che stanno correndo porti alla felicità. La chiedono a se stessi ed all'altro, sperando di avere quella conferma che li faccia sentire sicuri della scelta fatta e liberi di viverla, donandosi incondizionatamente.
Quel sì detto con spontaneità, gioia ed immenso amore è certezza in quel momento ma poi?
L'amore è rischio, coraggio, volontà, iniziativa, voglia di misurarsi con un altro diverso da sé, con i limiti di entrambi, con ciò che si vuole costruire insieme con costanza, tenerezza, pazienza, dedizione.
Ci sono persone che mi raccontano il loro turbamento nell'intraprendere una nuova storia d'amore: alle spalle hanno percorsi terminati, si sono sentiti impotenti, non desiderati, rifiutati, abbandonati, a volte succubi della decisione altrui.
Il cuore donato senza filtro alcuno, senza ponderare i rischi, senza cogliere le negazioni o i segnali dell'altro, si lacera. La persona entra in crisi mettendo in dubbio ogni aspetto di sé, la propria autostima, desiderabilità, capacità relazionale, amabilità.
" Se poi la storia finisce?". Si pensa all'epilogo infausto quando ancora non si è intrapreso il cammino, si ha il terrore di ritrovarsi nella stessa situazione.
Spinti da due forze opposte: voglia di rischiare e timore di fallire, si fermano spaesati e sospesi.
Amare è rischioso? Certamente, perché ci si espone all'altro, gli si donano pensieri sensazioni, emozioni, le parti più intime di sé, il proprio tempo di Vita.
Si hanno certezze? Mai! Spesso la mente umana, erroneamente, cercando di avere tutto "sotto controllo" crede che, sapere in anticipo ogni cosa, sarebbe auspicabile. Nella nostra esistenza ci sono cose che dipendono da noi. Molte altre sono imposte, ci cadono sulla testa, non le vorremmo, ma le dobbiamo accogliere ed accettare per quello che sono.
La vita, come il percorso del Monopoli, è ricco di "imprevisti e probabilità" che bisogna imparare a risolvere con capacità, calma, iniziativa.
Come sarebbe triste vivere sapendo con certezza cosa accadrà, cosa ci si dirà, come ci si amerà! Tutto sarebbe scontato, atonale, incolore, insapore. Ogni cosa prevedibile e predetta, nessuna intensa emozione, nessuna incertezza. In un tale mondo vivremmo nella apatia fino all'oblio di ogni scossa di vitalità.
L'amore non sicuro e non certo inquieta?
Sicuramente, ma vuol dire porre continua attenzione all'altro perché lo stoppino dell'amore sia sempre acceso, alimentato da una cera luminosa che si rinnova continuamente.
Siamo funamboli bendati sul filo della Vita, a volte si cammina in equilibrio e spediti, altre ci si arresta, si traballa, si vacilla, si cade a terra spaesati e doloranti. La benda si scioglie, gli occhi vedono la realtà, ci si rialza, si ritorna in equilibrio e la Vita continua...
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